Spondilolistesi

  • 10 Novembre 2023

La spondilolistesi è una patologia spinale che causa dolore lombare. Si verifica quando una delle vertebre, le ossa della colonna vertebrale, scivola fuori posto rispetto alla vertebra sottostante.
La spondilolistesi può essere molto dolorosa, ma, nella maggior parte dei casi è curabile. Possono essere utilizzati sia metodi conservativi, che chirurgici. Esistono, inoltre, numerose tecniche di esercizio terapeutico che possono aiutarti a evitare questa condizione.

La spondilolistesi prende un nome differente in base alla direzione in cui si verifica lo scivolamento:
⦁ in avanti si parla di anterolistesi;
⦁ all’indietro si parla di retrolistesi.

L’anterolistesi è più comune della retrolistesi.

Più in generale esistono diversi tipi di spondilolistesi:

⦁ Spondilolistesi congenita. Il disturbo è presente dalla nascita;
⦁ Spondilolistesi traumatica, si verifica una frattura in una struttura vertebrale di supporto nella parte posteriore della colonna vertebrale;
⦁ Spondilolistesi degenerativa, è la più comune ed è spesso associata alla degenerazione del disco intervertebrale, in cui i dischi (ad esempio, a causa degli effetti dell’invecchiamento) perdono idratazione e forniscono meno protezione;
⦁ Spondilolistesi patologica, può essere dovuta a cause sistemiche, come disturbi dell’osso o del tessuto connettivo o infezioni e neoplasie.
I medici comunemente descrivono la spondilolistesi in gradi a seconda della percentuale di lunghezza del corpo vertebrale che una vertebra sublussa sulle vertebre adiacenti:

⦁ Grado I: da 0 a 25%
⦁ Grado II: dal 25 al 50%
⦁ Grado III: dal 50 al 75%
⦁ Grado IV: dal 75 al 100%

Classificazione spondilolistesi

Come fare diagnosi

L’esame strumentale principale che può diagnosticare la spondilolistesi è certamente la Radiografia Rx classica, la proiezione laterale è generalmente utilizzata per la classificazione.

Spondilolistesi

Sintomi

I sintomi della spondilolistesi e della spondilolisi possono essere variegati, oltre a modificarsi nel corso degli anni.
Da giovani, e in età puberale spesso si accusano dei dolori lombari o dolori cervicali a intermittenza, sopratutto dopo attività fisica intensa. Col passare degli anni i dolori lombari o cervicali diventano sempre più frequenti con fasi dolorose molto più lunghe e intense tanto da richiedere la consulenza di un medico che a quel punto tramite una banale lastra Rx scoprirà la patologia.

Tra i sintomi gravi più frequenti troviamo:

Lombalgia

⦁ Sciatica
⦁ Cervicobrachialgia
⦁ Dolorabilità localizzata
⦁ Dolore ai glutei
⦁ Dolore e debolezza alle gambe
⦁ Cruralgia
⦁ Tensione muscolare
⦁ Rigidità muscolare
⦁ Diminuzione del movimento lombare o cervicale
⦁ Crampi alle gambe

Fisioterapia per spondilolistesi

La fisioterapia è uno dei modi più efficaci per trattare la spondilolistesi per 2 motivi principali:
⦁ Aiuta a rafforzare i muscoli che sostengono la colonna vertebrale;
⦁ Insegna al paziente come proteggere la colonna vertebrale così da prevenire eventuali futuri infortuni.
La fisioterapia per spondilolistesi comprende trattamenti sia passivi, che attivi.

Generalmente viene suddivisa la terapia in due fasi con obiettivi diversi:

Tecarterapia

Fase 1: (riduzione del dolore e della contrattura muscolare): questa fase è sintomatologica, ovvero è orientata alla diminuzione del sintomo doloroso per il paziente, mediante una serie di terapie specifiche sulla muscolatura della colonna, dei glutei, e dell’addome. Se il quadro clinico non è molto grave, è possibile che ci sia una completa remissione della sintomatologia.
Il programma di fisioterapia può iniziare con trattamenti passivi per dare al corpo l’opportunità di guarire, soprattutto se è presente anche una frattura da spondilolisi. Il fisioterapista potrebbe effettuare:
⦁ la massoterapia, Un massaggio profondo dei tessuti che cerca di curare gli spasmi e la tensione muscolare cronica, che si accumula quando il corpo si riadatta alla vertebra scivolata. Il fisioterapista usa la pressione diretta e l’attrito per cercare di rilasciare la tensione nei tessuti molli della parte bassa della schiena (legamenti, tendini, muscoli);
⦁ la crioterapia, ossia terapia del freddo, che aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione, con conseguente rilassamento muscolare;
⦁ La tecarterapia, trattamento che utilizza il calore a scopo terapeutico;
⦁ La laserterapia (Laser Neodimio Yag), terapia che utilizza il laser per stimolare il sistema vascolare e rinforzare il metabolismo cellulare;
⦁ Kinesio taping che prevede l’utilizzo di bande adesive con effetto terapeutico bio-meccanico.

Esercizio terapeudico

Fase 2 : (Cura effettiva, mediante lavoro sulla muscolatura): questa fase è la vera e propria cura, in cui il Fisioterapista esperto cercherà di riequilibrare e stabilizzare le forze che spingono verso lo scivolamento della vertebra. Naturalmente il fisioterapista dovrà come prima battuta effettuare una valutazione muscolare alla ricerca delle strutture che sono deboli, e personalizzare il proprio trattamento affinchè possa essere nuovamente equilibrata la situazione e possa mantenersi nel tempo. Sarà fondamentale un lavoro completo sui muscoli stabilizzatori della colonna, sui glutei, e sui muscoli del Core (addominali sopratutto), oltre ad un rinforzo mirato dei quadricipiti. Tutti gli esercizi devono essere eseguiti in assenza di dolore e calibrati tenendo conto dell’età del paziente, dello stato generale, e della compliance. Ogni terapia dovrà essere eseguita 2 volte a settimana .

Intervento Chirurgico

La correzione chirurgica della vertebra fuori posto è necessaria quando l’osso è scivolato talmente tanto che la colonna vertebrale non risponde alle terapie non chirurgiche. La chirurgia è necessaria anche se le ossa della colonna vertebrale premono sui nervi.
Principalmente l’obiettivo del chirurgo è quello di stabilizzare la colonna andando a contrastare lo scivolamento mediante una stabilizzazione chirurgica mediante delle placche e viti.

Rieducazione Posturale

Il fisioterapista prenderà in carico il paziente generalmente dopo pochi giorni, cercando di aiutare il paziente a compiere movimenti semplici, con articolazioni distanti. Sarà il neurochirurgo a tracciare le linee guida per il fisioterapista, che dovrà cercare di riequilibrare la muscolatura e aiutare la colonna ad adattarsi al blocco chirurgico imposto dalle placche. Anche qui il ruolo della Rieducazione Posturale è fondamentale e anzi, appena possibile sarà importante procedere con delle sedute, dapprima semplici, per poi diventare complesse.

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