Ernie Cervicali | Cosa sono e come possiamo curarle

Ernia Cervicale

Ogni giorno migliaia di persone sono alla ricerca di informazioni su Google digitanto Ernia Cervicale Sintomi, perchè probabilmente a causa di continui dolori al collo, hanno eseguito un esame come la risonanza magnetica e nel referto si parla di ERNIA CERVICALE e giustamente si cerca di capire se questi SINTOMI sono uguali a quelli che percepiscono sulla loro persona.

Chiariamo un aspetto molto importante prima di trattare in maniera concreta i Sintomi Ernia Cervicale che tale condizione patologica non è sempre correlata ad una sintomatologia, in quanto diversi studi scientifici hanno dimostrato che la presenza di Ernie non è sempre legata alla presenza di sintomi (Studio pubblicato sui PubMed)

Ma allora perchè hai dolore al collo?

Ernia Cervicale Sintomi : Quali sono?

Non voglio dilungarmi molto su anatomia e strutture coinvolte in quanto ti rimando a questo articolo sui Dolori cervicali in cui spiego appunto le strutture coinvolte. Basterà sapere per te che il disco che si trova tra ogni vertebra è costituito da un anello fibroso che contiene un nucleo polposo. PRoprio l’anello ha subitouna degenerazione e si è rotto, lasciando fuoriuscire il suo contenuto che essendo molto vicino alle strutture neurologiche come le radici nervose, andrà a irritarle generando appunto i Sintomi di un ernia cervicale

Ernia Cervicale

I sintomi più comuni sono:

  1. Dolore alla regione cervicale
  2. Dolore a livello del trapezio e del braccio
  3. Presenza di Formicolio lungo il braccio (spesso indicato come una scossa)
  4. Perdita di Forza e di sensibilitilà al braccio

Esistono poi dei sintomi associati che sono molto frequenti come:

  • Presenza di giramenti di testa e sbadamenti
  • Presenza di acufeni all’orecchio (un rumore fisso simile ad un fischio)
  • Senso di confusione mentale (molte persone lo definiscono come un “senso di Testa Ovattata” )
  • Gambe deboli e molli (malessere generale tipo perdita di forza)
  • Disturbi alla Vista

Analizziamo ora uno ad uno questi sintomi Ernia Cervicale per spiegarli meglio e inquadrare il problema in maniera perfetta:

Dolore alla regione cervicale

Anatomicamente abbiamo 7 vertebre cervicali dotate ognuna di un disco intervertebrale, e chiaramente ognuno di questi può rimanere vittima di una Ernia Cervicale, e anzi è molto frequente constatare la presenza di più ernie Cervicali nello stesso soggetto. Chiaramente un disco danneggiato diventa un disco che subirà una modificazione del normale movimento, e chiaramente possono verificarsi dei disturbi a carico delle articolazioni interapofisarie, e delle faccette articolari che danno come sintomi dolore locale, e limitazione nei movimenti. Se a questo aggiungiamo la presenza di una contrattura muscolare secondaria, è chiaro che il dolore locale possa essere anche molto forte!

Questo video molto semplice ci mostra il funzionamento della colonna cervicale, e il rapporto tra disco e strutture nervose.

Dolore al Trapezio e al braccio

Ad ogni livello (inteso come spazio tra una vertebra e la vertebra sottostante) fuoriesce una radice nervosa che ha il compito di portare il messaggio di contrazione ai muscoli del braccio e la sensibilità (ho volutamente reso semplice il concetto), per cui in base al segmento coinvolto in una Ernia cervicale ci sarà un area di dolore e sensibilità coinvolta, con presenza di dolore.

Sintomi ernia cervicale

Va però capito il tipo di dolore, in quanto anche la presenza di trigger point a carico di alcuni muscoli possono essere responsabili di una sintomatologia simile, e chiaramente, nonostante da una risonanza è presente un ernia, potrebbe non essere lei la responsabile di un dolore lungo il braccio. Comprendere e trattare il distretto corretto è compito del medico e del fisioterapista, perchè se si proverà a curare il sintomo di un ernia cervicale in maniera errata, è probabile che il risultato finale non sarà positivo, e per questo molte persone non guariscono in maniera completa o soddisfacente.

Per completezza guarda questa immagine di un trigger point a carico del muscolo sottospinoso in che area del braccio irradia simulando una cervicobrachialgia? Molto interessante! Saper discriminare il tipo di dolore non è sempre facile e incorrere in errori è molto frequente.

Presenza di Formicolio al braccio

Così come il dolore irradiato anche la sensazione di natura sensitiva, è chiaramente molto frequente tra i sintomi di un ernia cervicale. Il paziente avverte la sensazione di una scossa, che può arrivare fino alle dita della mano, in base appunto al dermatomero corrispondente al nervo interessato dalla compressione.

Per questo motivo è chiaro che la sensazione di scossa al braccio è molto frequente

Perdita di forza e Sensibilità al braccio

Maggiore sarà la compressione a livello del nervo, maggiore sarà la sua irritazione con presenza di edema che comprime ulteriormente la struttura. Maggiore sarà la compressione maggiori saranno i danni al nervo che se protratti, potrebbero non rientrare nonostante magri un intervento chirurgico di rimozione dell’ernia cervicale. Per quantificare il danno neurologico sarà opportuno eseguire un esame specifico chiamato elettromiografia arti superiori che tramite dei sottili aghi riesce a comprendere il grado di conducibilità del nervo ed eventualmente il grado di compromissione della struttura neurologica.

La perdita di forza potrebbe essere un grave sintomo da non sottovalutare, in quanto potrebbero verificarsi cadute di oggetti dalla mano o comunque inficiare le attività di vita quotidiane. Nono sottovaluterei mai questo sintomo.

Sintomi ernia cervicale

Le persone affette da questo sintomo tendono spesso a preoccuparsi molto, e iniziare ad avere crisi di ansia che amplificano molto il problema creando non pochi problemi al medico che deve fare una diagnosi. Questa sensazione è legata alle strutture del primo tratto cervicale fino a C3, le strutture sotto hanno come visto sintomi più periferici, ma chiaramente un malfunzionamento della meccanica articolare in basso si ripercuote anche a livello superiore con comparsa di sintomi non proprio direttamente correlati alle immagini della risonanza magnetica.

Per prima cosa è importante escludere le condizioni non propriamente cervicali, andando a farsi visitare da un Otorino, che valuterà l’orecchio e le sue strutture alla ricerca di disfunzioni. Se non di competenza Otorinolaringoiatrica, sarà quindi compito del fisioterapista trattare la disfunzione.

Presenza di acufeni (un rumore come un sibilo fisso all’orecchio)

Acufeni ernia cervicale

Questo sintomo è descritto dai pazienti come un fischio, un rumore costante che non cessa, neanche la notte.. È chiaramente molto invalidante, e spesso porta la persona affetta ad una qualità di vita molto scadente. Chiaramente essendo un problema strettamente dell’orecchio, la cui natura spesso è ignota, non è chiaramente l’ernia cervicale, la responsabile del problema in maniera diretta. Però la presenza di ernia cervicale, può essere una concausa nella comparsa del disturbo, in quanto il movimento del tratto cervicale può essere limitato, e incidere negativamente in un quadro generale di un distretto molto complesso. Negli anni, di pratica clinica ho notato grandi risultati in casi in cui non c’era un motivo organico documentato da esami effettuati dall’otorino. In questi casi io consiglio di tentare, un approccio cervico-cranio-Mandibolare, in poche sedute, in quanto i risultati si vedono anche subito, e se sono incoraggianti si prosegue, altrimenti si interrompe e si procede per altre strade.

Sintomi ernia cervicale: Confusione, sbandamenti, Giramenti di Testa

Sintomi ernia cervicale: Confusione, sbandamenti, Giramenti di Testa

Questo sintomo è davvero molto frequente, e rappresenta quasi una costante tra i pazienti che hanno un ernia cervicale. La persona avverte una sensazione molto strana al capo, come se camminasse sulle nuvole, alcuni descrivono questo sintomo dell’ernia cervicale come la sensazione di stare su una barca ferma in mezzo al mare. Non è facile descriverlo a parole, ma è un sintomo davvero molto fastidioso, che mette in crisi chiunque, generando uno stato di Paura ansia , e tanta insicurezza, che se associati ad altri sintomi possono sfociare anche in condizioni ben più gravi come Crisi di Panico, e senso di ImpotenzaChiaramente tale condizione viene amplificata, quando ci rendiamo conto neanche i farmaci antinfiammatori sortiscono dei risultati.

Generalmente questi sintomi sono legati a disfunzioni delle primissime vertebre cervicali, C1 – C2- C3 , in quanto quelle più basse hanno una sintomatologia più periferica.. ma nel caso anche di un ernia  più bassa, non è infrequente avvertire certi sintomi, in quanto anche solo per la contrattura muscolare, possono verificarsi problemi di movimenti anche alti che incidono negativamente sul sintomo.

Gambe molli e deboli

Se prendiamo un campione di 100 persone affette da ernia cervicale, probabilmente 90 persone nella descrizione del loro problema annoverano questa sensazione di debolezza agli arti inferiori davvero molto invalidante. Come spiegato in precedentemente, il problema di un ernia è chiaramente legata a sensazioni agli arti superiori, ma in presenza di dolore magari protratto per alcune settimane o mesi, è chiaro che la persona possa autonomamente limitare le sue funzioni di movimento giornaliere, che in breve possono portare ad una riduzione del tono muscolare. Il nostro apparato muscolare è precisissimo e molto economico: se si utilizza molto una certa funzione tende a sviluppare quella serie di muscoli, altrimenti destina le energie per altre funzioni. Se ci rifletti , in maniera semplicistica, non è così che funziona il Body-building? si stimola il corpo a sviluppare muscolatura allenandola intensamente (in varie modalità è chiaro, ma a me interessa spiegare il meccanismo di funzionamento in maniera semplice per farmi capire da tutti).

Sintomi ernia cervicale: gambe pesanti

Generalmente il sintomo delle Gambe molli è sempre associato a giramenti di testa ed età superiore ai 45 anni..e guardacaso dalla presenza di sintomi da più di un mese!.

Quindi tale condizione è da considerarsi un sintomo correlato molto frequente e generalmente scompare in circa un mese dopo che il sintomo dell’ernia cervicale è regredito, proprio il tempo necessario a riprendere delle funzioni di vita normali, con una normale attività motoria (salire le scale di casa, recarsi al lavoro, e riprendere una blanda attività fisica).

Compito del fisioterapista, sarà quindi quello di controllare la sintomatologia, e proporre un trattamento mirato che prenda in considerazione anche questo aspetto per limitare il sintomo delle gambe molli e deboli.

Disturbi alla vista

Proprio qualche giorno fa incontro un parente, che non vedevo da tempo, che sapendo che SONO un FISIOTERAPISTA, mi chiede: ma un ernia cervicale può provocare sintomi alla vista? ci sono correlazioni tra le due cose?

La prima risposta è chiaramente no!

La vista dipende dal II° nervo cranico (uno dei sette che hanno origine direttamente dal cervello), per cui in linea teoria non ci possono essere correlazioni dirette..

Chiaramente però un distrurbo alla vista può influenzare negativamente sulla CERVICALE, in quanto vedere di meno, può portare a sforzi eccessivi, che sovraccaricano strutture come il collo che si deve adattare per permettere di far vedere meglio gli occhi. Pensiamo ad una difficoltà a mettere a fuoco di una persona al computer, provocherà sicuramente un avvicinamento della testa allo schermo del monitor, determinando una contrattura muscolare che può provocare sintomi alla cervicale, e col tempo la comparsa anche di ernie cervicali.

Generalmente le persone con questi sintomi accusano anche:

  • Fotofobia
  • Difficoltà a mettere a fuoco
  • Comparsa di giramenti di testa
  • Comparsa di mal di testa (cervicogenico)

Cosa fare se hai dei sintomi ernia Cervicale : Cura

Terapia ernia cervicale

Per prima cosa mi preme ricordare che la diagnosi iniziale deve essere eseguita da un medico specialistico sulla base di esami strumentali, ed una attenta valutazione clinica del problema. Questi due momenti non devono essere divisi, e senza un quadro chiaro è impossibile dare un aiuto concreto. Affermare di avere un ernia, può voler dire tutto o niente, in quanto sono certo che se facessimo un esame di screening su 1000 persone asintomatiche, ci saranno certamente moltissime persone affette da questo disturbo, senza però accusare alcun sintomo (almeno per il momento).

Una volta compresa la sintomatologia, e accertata la presenza di un ernia cervicale SINTOMATICA si inizierà un percorso riabilitativo. Chiaramente e diciamo coerentemente con un approccio graduale, il trattamento potrebbe avere una durata di poche sedute, fino anche a mesi. Ogni persona risponde diversamente ai trattamenti e alla buona riuscita possono concorrere tanti fattori, non ultimo il cambiamento di stile di vita, e la partecipazione attiva del paziente a tale cambiamento.

Mi preme spiegare che quando si verifica un Ernia del Disco, ci troviamo davanti ad un processo che nella maggior parte dei casi è l’evoluzione di un problema iniziato anni prima, e lo sfiancamento della parete del disco è solo il finale di un processo degenerativo (tranne che per i casi di traumi cervicali come il colpo di frusta ad esempio).

Il trattamento fisioterapico avrà 3 obiettivi ben precisi:

Riabilitazione ernia cervicale
  1. Riduzione del dolore: Questa è la prima fase, è generalmente una fase acuta, in cui sarà importantissima la combinazione di trattamenti farmacologici atti a ridurre l’edema e la contrattura muscolare, assieme a trattamenti di terapia fisica come il Laser ad alta Potenza, il Criolaser e la Tecarterapia. Questa fase acuta dura circa 10 giorni, e in questa fase è sconsigliato alcun approccio manuale, perché è possibile che possa essere peggiorativo della sintomatologia. Fase molto pesante per il paziente.
  2. Riduzione della contrattura muscolare e ripristino della mobilità: questa fase è quella molto importante perchè agisce sui fattori che stanno continuando a peggiorare la sintomatologia. Sarà possibile manipolare il rachide cervicale, ed eseguire della manovre per liberare il movimento vertebrale spesso bloccato dal dolore, che agisce da freno per la muscolatura che apparirà contratta. In questa fase il massaggio potrebbe essere molto importante, ma va rivolto ai muscoli giusti, per cui, il Fisioterapsita deve valutare attentamente il problema e dedicare il suo intervento alle strutture muscolari giuste. 
  3. Ricerca delle cause mediante un percorso di natura posturale : questa fase è quella che forse amo di più e che è forse quella più bistrattata. Parliamo di lavorare sulle cause che hanno scatenato il problema, una volta che i sintomi dolorosi sono diminuiti o spariti. Capiamoci se scompare il dolore non è detto che siano scomparse le cause, e anzi saltare questa fase risulta essere davvero errata ed espone il paziente a recidive. Ogni recidiva non è detto sia identica alla precedente come intensità e gravità e sarà sempre più complesso tornare alla condizione precedente. Io amo consigliare della rieducazione posturale specifica, ed individuale, al fine di migliorare la postura e favorire questo processo che ritengo fondamentale!

Questo genere di approccio negli anni mi ha sempre dato grandi soddisfazioni, portandomi a risolvere centinaia di casi anche complessi, ridando al mio paziente una qualità di vita eccellente.

La ricetta sopra descritta è davvero l’unica possibile, non esistono scorciatoie, come pillole magiche ma solo la consapevolezza da parte del paziente di un disturbo importante, ma curabile, che comunque non può essere risolto in maniera completamente definitiva, ma cercato di trovare un nuovo equilibrio, senza mai scordare che a livello di un determinato distretto si ha un”Cuscinetto Rotto”, e quindi sarà interesse del paziente trovare una soluzione accettabile.