SINDROME DEL TUNNEL CARPALE COS’È E COME SI CURA

 

La sindrome del tunnel carpale è una patologia dolorosa dovuta alla compressione del nervo mediano al passaggio nel canale carpale del polso.

Tale patologia si presenta spesso nei soggetti che utilizzano per molte ore la tastiera del computer o soggetti che eseguono lavori che richiedono una manualità fine e spesso ripetitiva, ma anche in chi è soggetto a microtraumi ripetuti alla mano (lavorare con strumenti pesanti che producono vibrazioni).

Come sai il polso è l’articolazione che unisce avambraccio e mano, e come potrai approfondire nel paragrafo inerente all’anatomia, quest’articolazione è la connessione tra l’estremità distale del radio e le ossa del carpo della mano. Si tratta di un’articolazione molto mobile, che spesso si trova a sopportare dei carichi importanti e ciò la espone a numerosi fattori di rischio.

Il polso è un’articolazione priva di muscoli stabilizzatori, e proprio per questo motivo la maggior parte delle condizioni dolorose sono dovute a deficit di stabilità, tra cui anche la Sindrome del Tunnel Carpale. Questa è una delle patologie più diffuse del polso, e tra le più frequenti del nostro sistema muscolo scheletrico.

In questo articolo approfondiremo tutti gli aspetti di questa condizione dolorosa che riguarda sia il polso che la mano. Partendo dai cenni anatomici dell’articolazione procederemo con la spiegazione della patologia, del suo quadro clinico, dei fattori eziologici e dei soggetti che sono più a rischio. In fine ti racconteremo quali sono i rimedi per la sindrome del tunnel carpale, le cure più efficaci conosciute e applicate al giorno d’oggi.

 

Anatomia Polso

 

In anatomia, quando parliamo di polso, ci riferiamo a due articolazioni che collegano avambraccio e mano e consentono i movimenti di flesso-estensione della mano sull’ avambraccio:

 

    • l’articolazione radio-carpica
    • l’articolazione mediocarpica.

 

L’ articolazione radio-carpica è un’articolazione sinoviale, ellissoidale cioè composta da due superfici una cava e una convessa che interagiscono tra loro. Più precisamente la parte prossimale del radio e le ossa del carpo dal lato distale che sono: scafoide, piramidale, semilunare. L’ulna non fa parte dell’articolazione perché fra la sua parte distale e le ossa del carpo si trova il disco articolare. La capsula articolare radiocarpica è lassa ma viene rinforzata da numerosi legamenti come il legamento radio-carpico volare, il legamento radio-carpico dorsale e il legamento collaterale radiale del carpo.

L’ articolazione mediocarpica, invece, avviene tra le file distale e prossimale delle ossa del carpo e ha una cavità articolare a forma di S. Le ossa della fila prossimale godono di una certa motilità l’una dall’ altra, a differenza invece delle ossa della fila distale che sono stabilizzate tra loro e con le ossa del matacarpo mediante l’ausilio di importanti legamenti come il legamento radiato del carpo e i legamenti intercarpici.

 

Cosa è il tunnel carpale?

Il Tunnel Carpale, come il nome suggerisce è un tunnel anatomico, ossia una struttura di passaggio all’interno delle ossa del carpo della mano e del legamento carpale trasverso. Nel tunnel carpale passano ben nove tendini e il nervo mediano, che ha delle funzioni sia sensitive che motorie.

 

Cosa è la Sindrome del Tunnel Carpale?

La Sindrome del tunnel carpale è una delle neuropatie (ossia degli stadi di sofferenza dei nervi periferici) più conosciute. Tale condizione dovuta alla compressione del nervo mediano all’interno del tunnel carpale.

Parliamo di sindrome nel momento in cui il nervo mediano, all’interno del tunnel carpale subisce degli insulti di diversa natura tali da andare ad inficiare la sua normale conduzione. La normale funzione del nervo dipende dalla capacità di quest’ultimo di scorrere senza costrizioni o pressioni localizzate.

Gelberman ha misurato le pressioni di pazienti colpiti da sindrome del tunnel carpale e ha visto che in questi soggetti la pressione è di 32mmgh mentre in soggetti normali è di 2.5mmgh. In circostanze di cronicità, ci possiamo trovare di fronte ad una deformazione, tanto quanto ad un effetto ischemico. La deformazione è legata ad un depauperamento della mielina, mentre la condizione ishemica riduce l’efficienza della pompa sodio potassio all’interno delle cellule di shwann.

Possiamo trovarci davanti a condizioni di tunnel stretto, ad una riduzione dello spazio disponibile per lo scorrimento del nervo, oppure ad un aumento del volume proprio del nervo. Una riduzione dello spazio, spesso fisiologica con i movimenti del polso, ma il più delle volte legata all’attività lavorativa, può aumentare la pressione del nervo e quindi ridurre il gliding (scorrimento).

 

Sintomi Sindrome Tunnel Carpale

 

Il sintomo iniziale è il cosi detto “formicolio alle dita” cioè l’alterata sensibilità alle prime 3 dita della mano, che si può manifestare anche attraverso la sensazione di una “scossa”. Con il passare del tempo si può perdere completamente la sensibilità delle prime 3 dita e si inizierà a denotare l’atrofia di alcuni muscoli della mano.

La caratteristica è che presenta una significativa associazione con alcune attività svolte: casalinghe, sarte, operai, impiegati, e in genere tutti coloro che eseguono lavori manuali e ripetitivi, possono esserne più soggetti rispetto a chi pratica professioni che richiedono un uso della mano più ridotto. Anche la continua presa che si esercita sul mouse del pc può stimolare l’infiammazione.

I sintomi di solito si manifestano durante la notte e la mattina. Non sempre   progrediscono: ci sono pazienti che, pur non sottoponendosi ad alcun trattamento, non vanno incontro a peggioramenti per lungo tempo, altri in cui la sindrome regredisce spontaneamente.

Quando invece si acutizzano portano progressivamente ad un notevole peggioramento della qualità della vita, rendendo difficoltosi alcuni semplici gesti e movimenti di routine. Nei casi più gravi, la sindrome del tunnel carpale può arrivare ad essere invalidante: per chi ne soffre diventa impossibile afferrare e trattenere qualunque oggetto, abbottonarsi la camicia, aprire i barattoli, alzare una brocca d’acqua. Casi che, a questo punto, solo la chirurgia può risolvere.

Il quadro sintomatologico è rappresentato in maniera piu’ approfondita dai seguenti segni clinici:

 

    • Dolore: sulla mano e sul polso, negli stadi avanzati della patologia questo sintomo è avvertito anche nell’avambraccio.
    • Formicolio: sia sulla mano che sul polso;
    • Deficit di forza: sia sulla mano che sul polso.

 

Questo segno clinico è del tutto assento agli esordi della patologia, e si verifica solo quando le condizioni di compressione del nervo mediano si fanno più gravi.

Deficit di sensibilità: anche questo segno clinico è più frequente nelle condizioni più gravi.

 

Cause

Sebbene siano molte le persone che soffrano di questa neuropatia, non sono state ancora riconosciute delle cause ben definite. Tra le ipotesi più avvalorate c’è quella riguardante la perdita di stabilità dell’articolazione, soprattutto nel movimento di estensione.

Ciò causerebbe una ripetuta compressione del nervo mediano e la conseguente infiammazione di quest’ultimo. Allo stesso tempo non si escludono condizioni di ereditarietà e genetica.

 

Quali sono i soggetti più a rischio?

I soggetti più a rischio sono soggetti con un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, che per sport o professione sono portati a stressare maggiormente l’articolazione del polso.

Tra gli sport più a rischio c’è sicuramente il body building, l’atletica pesante, il cross fit, il pugilato e le arti marziali. I mestieri che comprendono un maggior numero di soggetti che soffrono di sindrome del tunnel carpale sono: camerieri, personale addetto alle pulizie, cuoco, massaggiatore, operaio e tutte le professioni manuali.

 

Cure sindrome tunnel Carpale

 

Per quanto riguarda le cure e le strategie di trattamento, il parametro decisionale è tutto il relazione alla gravità della sintomatologia( motoria o sensitiva) e alla richiesta funzionale del paziente.

Se la componente motoria è altamente inficiata, l’intervento chirurgico ha un’importanza rilevante per non perdere la funzionalità della mano, ma questi sono casi limite perché la sintomatologia riferita e una corretta diagnosi posso gestire per tempo la disabilità.

Il trattamento conservativo si è inoltre dimostrato più efficace in termini di sicurezza. Per trattamento conservativo si intende l’ampio spettro della terapia manuale, con il tuo approccio bio-psico-sociale e tutte le competenze di tecniche di mobilizzazione del canale per dare “respiro” al nervo.

Non dimentichiamoci il ruolo importante che ricopre la neurodinamica al fine di far scivolare di nuovo in maniera fisiologica il nervo all’interno del suo alloggio con esercizi ad hoc studiati anche per la funzionalità quotidiana del paziente.

Gli splint costruiti sulla persona sono estremamente efficaci soprattutto quando la sintomatologia dolorosa e sensitiva si verifica di notte. La costruzione del tutore con materiale termoplastico permetterà al polso di essere atteggiato in semiflessione, a mano neutra in maniera da decomprimere il mediano.
Tutte le opzioni terapeutiche è bene sia condotte in tandem, così da avere un ottimale risoluzione/gestione del problema.

 

Fisioterapia Sindrome del Tunnel Carpale

 

La fisioterapia per portare giovamento a questo tipo di condizione utilizza tecniche di terapia manuale e mezzi fisici ed esercizi. Normalmente vengono prescritti cicli di dieci sedute con una frequenza di due volte alla settimana.

Nelle condizioni croniche ad alta sintomatologia, si può optare ad un percorso più intenso, di almeno 3 volte a settimana, per poter dare un importante stimolo biologico al tessuto.

Le tecniche di terapia manuale sono fondamentalmente mobilizzazioni in trazione e massoterapia, hanno lo scopo di ridurre eventuali restrizioni fasciali presenti sull’avambraccio, polso e mano.

I mezzi fisici più utilizzati sono la laserterapia ad alta potenza e la tecarterapia. Hanno l’obbiettivo di ridurre il dolore e controllare lo stato infiammatorio che colpisce il nervo mediano.

Inoltre le onde d’urto hanno completamente modificato l’approccio a questa malattia, permettendo di solito una rapida attenuazione del ed una precoce rieducazione funzionale, fino al progressivo ritorno alla normalità

Gli esercizi terapeutici vengono introdotti in modo prevalente nelle terapie, quando il quadro sintomatico inizia a ridurre la propria intensità. Si tratta comunque di esercizi prevalentemente isometrici e contenuti entro un range di movimento specifico, affinché lo sforzo eseguito dal paziente sia allenante e curativo.

È consigliabile l’utilizzo del taping, che possa contenere il polso ad un’escursione articolare eccessiva. In correlazione al percorso fisioterapico il medico può scegliere di far assumere una cura farmaceutica antidolorifica e antinfiammatoria al paziente.

 

Chirurgia Sindrome Tunnel Carpale

 

L’operazione chirurgica per la sindrome del tunnel carpale si effettua quando il paziente non risponde alla terapia conservativa, oppure quando le condizioni sin dalla prima visita sono così compromesse che far passare altro tempo potrebbe compromettere in modo importante la funzionalità del nervo.

Ad ogni modo, in attesa dell’operazione, viene sempre consigliato un percorso fisioterapico che “prepari” il paziente non solo all’intervento ma anche riguardo il percorso terapeutico post operatorio così da accelerare i tempi di recupero. Durante l’operazione il chirurgo taglia il legamento trasverso del carpo, liberando così il nervo mediano dalla compressione.

Il percorso di riabilitazione in questi casi è simile a quello che hai letto precedentemente riguardo l’approccio conservativo con la differenza che: Il paziente dovrà tenere fermo il polso fino a quando non si è rimarginata la ferita; Va trattata bene la cicatrice affinché non si sviluppino aderenze connettivali che limitino il movimento dell’articolazione.