Cervicalgia da postura

La cervicalgia può essere scatenata da un insieme di cause particolarmente numerose ed eterogenee. Tra tutte, la sedentarietà, i colpi di freddo e la postura scorretta costituiscono gli elementi eziopatologici maggiormente coinvolti.

Definizione di cervicalgia

Impropriamente conosciuta come cervicale, la cervicalgia è il termine più appropriato per indicare un generico dolore al collo che si protrae per un periodo di tempo variabile (mesi/anni). Nel mondo occidentale, la cervicalgia è uno dei disturbi muscolo-scheletrici più diffusi in assoluto, comprendente numerosissimi ed eterogenei sintomi di origine differente.

La cervicalgia colpisce il tratto cervicale della colonna vertebrale, ovvero uno dei punti più vulnerabili del corpo umano: il disturbo viene percepito a livello di nervi, muscoli e vertebre del rachide cervicale.

Cenni di anatomia del tratto cervicale

Il rachide cervicale è composto da 7 vertebre identificate con la lettera C, e progressivamente numerate da C1 a C7. Il rachide cervicale superiore è costituito dalle vertebre atlante (C1) ed epistrofeo (C2), mentre la porzione inferiore è composta dalle rimanenti 5 vertebre (C3-C7).

Un trauma del midollo spinale racchiuso nelle vertebre C1 e C2 conduce alla morte del malcapitato. Le lesioni a livello del rachide cervicale inferiore sono invece responsabili di paralisi permanente a braccia e gambe (tetraplegia).

Cause

La cervicalgia riconosce diverse cause d’origine. Tra queste, la sedentarietà e la postura scorretta:

Ipercifosi dorsale: marcata accentuazione della fisiologica curva dorsale della colonna vertebrale

Iperlordosi lombare (eccessivo inarcamento del tratto inferiore del rachide)

I fattori causali appena descritti sono responsabili di tensione ed affaticamento muscolare, che sfociano in episodi sporadici o più frequenti di dolore al collo. 

La cervicalgia può essere accentuata in diverse occasioni: sebbene sembri scontato, anche un materasso troppo morbido oppure un cuscino non adeguato possono aggravare in modo considerevole il dolore cervicale. Similmente, anche la posizione scorretta durante la guida può accentuare la cervicalgia, specie quando si è costretti a rimanere molte ore al volante. Non a caso, i tassisti, i rappresentanti e gli autisti di bus sono molto esposti al rischio di cervicalgia.

Altro elemento imputato è lo stress, che non solo accentua un dolore cervicale pre-esistente, ma può addirittura esserne la causa. Molti soggetti, stressati dal lavoro o dalla vita odierna, scaricano le proprie tensioni assumendo posture scorrette che sfociano in contratture e rigidità muscolari ed articolari. Un simile atteggiamento finisce per irrigidire anche i muscoli del collo e della spalla, creando cervicalgia.

Sintomi

Il dolore percepito dai pazienti affetti da cervicalgia è di entità variabile. Si tratta di un dolore costante, che può essere localizzato in zone diverse della colonna cervicale. La localizzazione aiuta spesso a capire l’origine del problema, se coinvolge o no i nervi e se magari è in corso una reazione infiammatoria. Proprio in base alla localizzazione del dolore, si possono distinguere tre categorie di dolori cervicali:

La cervicalgia vera e propria, in cui il dolore riguarda principalmente il collo ed è accompagnato da una rigidità muscolare e da una limitata mobilità della zona colpita

La sindrome cervico-brachiale, nella quale i dolori tendono a irradiarsi alle spalle, alle braccia e talvolta alla mano. La comparsa di formicolii o eccessiva sensibilità agli arti interessati è di solito l’indizio di una compressione anomala dei nervi cervicali.

La sindrome cervico-cefalica, che determina la comparsa di cefalea di tipo tensivo oppure emicrania, vertigini, disturbi alla vista o all’udito, nausea e vomito.

Diagnosi

Il dolore persistente a livello cervicale richiede un’adeguata indagine investigativa. La cervicalgia può infatti nascondere differenti cause d’origine, che devono pertanto essere diagnosticate mediante svariati test:

  • Anamnesi, osservazione e palpazione medica
  • Radiografia (Raggi X) del rachide cervicale
  • TC (tomografia computerizzata), eventualmente associata a mielografia (per individuare una possibile compromissione del midollo spinale)
  • MRI (Magnetic Resonance Imaging)
  • Elettromiografia (individua eventuali anomalie della radice nervosa)

Cura

Per curare la cervicalgia è necessario intervenire sulla causa che ha scatenato il dolore. Gli approcci con cui si deve procedere sono essenzialmente:

  1. Alleviare la rigidità muscolare
  2. Ridurre l’infiammazione
  3. Correggere la postura

Nella fase acuta il dolore viene trattato con la fisioterapia in questo modo:

  • massaggio,
  • terapia manuale;
  • terapia strumentale (tecarterapia, laser e simili)

spesso associando tra loro questi metodi.

Sarà opportuno intervenire in modo graduale e con prudenza, soprattutto in caso di traumi importanti o presenza di vertigini. Si lavorerà per garantire il rilassamento muscolare ed il corretto allineamento dei segmenti corporei per ottenere la miglior riduzione possibile del dolore.

Questo comporta un lavoro sia sulla parte anteriore che posteriore del collo, oltre che alla zona del dorso, essendo molte strutture di queste zone in intima correlazione le une con le altre (ad esempio il trapezio, muscolo che si estende dalla nuca e dalla spalla, fino alle ultime vertebre toraciche, entra in gioco nei movimenti e nelle posture sia della testa che della spalla).

In contemporanea alla diminuzione del dolore si andrà anche a lavorare con esercizi che possano garantire il miglior recupero possibile ed il successivo mantenimento della status di benessere. Questi esercizi comprendono movimenti e stretching delle zone cervicali e di tutto il rachide e verrano svolti con l’assistenza del fisioterapista.

Premettendo che non tutti i fattori di rischio dipendono dal nostro controllo (l’avanzare dell’età, per esempio ), è possibile escludere o perlomeno ridurre quei fattori che possono esporci maggiormente a questo tipo di disturbi.

 La prevenzione passa prima di tutto attraverso la conduzione di uno stile di vita sano: mantenere un regime di esercizio fisico costante, aiuta a rafforzare e mantenere tonici i muscoli e le articolazioni del collo. Cercare di ridurre lo stress e i fattori che scatenano l’ansia, fonte di eccessive tensioni muscolari, può essere un ulteriore aiuto.