Postura e mal di schiena

I problemi legati all’analisi e alla cura del mal di schiena in generale e della lombalgia in particolare, sono di estremo interesse per il personal trainer e il fisioterapista, in quanto lo stile di vita moderno porta una sorta di scompensi posturali che vanno a creare nei pazienti problematiche dolorose legate alla postura.

Il mal di schiena  è la patologia ortopedica più frequente al mondo. Troppo spesso i clinici, medici e fisioterapisti si concentrano sul dover trovare un’infiammazione o un danno anatomico per giustificare il dolore, come ad esempio l’artrosi, contratture muscolari o trigger point, ernia del disco, per poi concentrare il trattamento su un obiettivo specifico senza tener conto della globalità della postura o delle eventuali disfunzioni di movimento.
Altri invece riconducono tutto ad alterazioni della postura, alla rigidità o all’eccessiva mobilitá della colonna vertebrale.

Se l’eziopatogenesi del problema è molto vasta, altrettanto numerose sono le metodiche di intervento, che possono prevedere il trattamento farmacologico, l’approccio di tipo manuale, il ricorso ad apparecchi elettromedicali, l’utilizzo di esercizi per la tonificazione della muscolatura debole, il lavoro in acqua.
La scelta del trattamento risponde a molte variabili, che possono essere legate al tipo di patologia, ed allo stato di infiammazione del tratto interessato ecc.

Prima di procedere ad analizzare i vari tipi di trattamento che personalmente preferisco per risolvere le problematiche del mal di schiena, vorrei ricordare come funziona il corpo umano, perché è esso stesso che condiziona la metodica utilizzata per risolvere le problematiche dolorose ed è ad esso che il lavoro dell’operatore si deve adattare. Il corpo umano è una struttura articolata adattabile, passivamente, attivamente e autonomamente a varie condizioni. La struttura meccanica è formata da elementi rigidi (ossa), elastico-dinamici di tenuta (legamenti e fasce), e dinamici (muscoli); tutti correlati a formare un sistema biodinamico complesso.


Le strutture del corpo umano obbediscono alle leggi della fisica, quali quelle dell’equilibrio statico e dinamico, delle leve e dei fluidi. Essendo la struttura corporea adattabile, avremo sistemi di controllo che garantiscono che questa adattabilità non superi certi limiti, oltre i quali non è più possibile compensare. I principali sistemi di controllo sono: il sistema oftalmico, il sistema vestibolare, il sistema propriocettivo e quello esterocettivo. All’interno di questi sistemi troviamo l’engramma motorio, le catene cinetiche, gli atteggiamenti, le posizioni e il vissuto psico-fisico di ogni individuo.

Cause di Mal di Schiena e Fisioterapia

Il mal di schiena difficilmente è causato da una sola causa. Il blocco vertebrale acuto che può essere eliminato attraverso una singola manipolazione e non ripresentarsi mai più è una evento raro. Il mal di schiena se non è causato da una malattia di natura organica, come vedremo più avanti, è sempre la sommatoria di vari fattori scatenanti anatomici e funzionali.
Facciamo un esempio per essere più chiari: un paziente può avere una vita sedentaria, essere in sovrappeso e fumatore (fattori di rischio correlati).

Nello stesso tempo può avere dei dischi intervertebrali sofferenti (presenza protrusioni dei dischi) e degli iniziali segni di artrosi. A questo quadro si aggiunge una rigidità della colonna a livello muscolare e una alterazione della postura e una disfunzione di movimento dovuto ad in alterazione degli schemi motori. Questo quadro abbastanza normale per gli addetti ai lavori non deve essere affrontato concentrandosi su uno solo degli aspetti del quadro clinico ma deve essere messo in atto un intervento globale.

Concentrandosi primariamente sul tessuto che provoca il sintomo per cui il paziente è giunto all’osservazione del fisioterapista e poi via via vanno affrontati gli altri elementi del quadro clinico. Si deve evitare di curare solo il sintomo e non perdere di vista la vera causa. Un’ ernia del disco è sicuramente il risultato di un quadro di funzionale alterato, come una automobile fuori convergenza. Se non si lavora sul riequilibrio funzionale e posturale l’intervento riabilitativo potrebbe non essere definitivo e quindi si potranno verificare dei nuovi episodi di mal di schiena e creare una cronicizzazione della patologia.

Cause primarie o secondarie che possono provocare mal di schiena che il fisioterapista può affrontare in prima battuta sono:

  • Ernia del disco  
  • Protrusioni
  • Trigger Point e disturbi mio-fasciali
  • Disfunzioni di movimento
  • Alterazioni Posturali
  • Artrosi
  • Spondilolistesi
  • Fratture della Lombare  
  • Sfera Emotiva/stress

Come curare il mal di schiena

 Va distinto il decorso di questa patologia in tre momenti precisi:

Fase Acuta, Fase Sub-Acuta, prevenzione delle Recidive

Trattamento in fase Acuta:

In questa fase il paziente non si può letteralmente muovere, e stare a letto risulta essere la condizione migliore, per evitare di irritare maggiormente il nervo. In questa fase, dopo una valutazione medica, saranno prescritti dei farmaci antinfiammatori e miorilassanti (generalmente punture per essere più efficaci), oppure un ciclo di Cortisone (che ha un effetto maggiore, per via delle sua proprietà antinfiammatorie, e sopratutto aiuta a ridurre l’edema che è il fattore di maggiore compressione sul nervo). Va sottolineato che questa Fase va assolutamente Rispettata, non va fatta alcuna terapia fisioterapica, osteopatica, nessun tipo di massaggio, o calore,pena un acuirsi del dolore. Nel caso in cui è chiaro un problema di altra natura, come una disfunzione viscerale, si può provare qualche trattamento, ma se si aspetta, qualche giorno, sarebbe meglio.

Trattamento in Fase sub-acuta:

Questa è la fase più delicata, in cui il terapista si trova a dover trattare il problema e se non esegue i passi giusti il rischio di ritornare alla condizione precendente è alto. In questa fase l’obiettivo è quello di ridurre il dolore e liberare il paziente per restituirlo ad una condizione di vita normale. Si dovrà contrastare sia il blocco antalgico, che aiutare il nervo nel processo di disinfiammazione. Sono assolutamente consigliate manovre di manipolazione vertebrale (Eseguite da personale altamente specializzato), previa una valutazione funzionale, per manipolare nella corretta direzione e ripristinare il corretto movimento. Si procede con una serie di test per trattare disfunzioni miofasciali, e addensamenti della fascia che limitano il movimento anche a distanza. Sono assolutamente di aiuto terapie fisiche come la Tecarterapia , il Laser, l’ipertermia, o terapie meno moderne ma ancora valide in questa situazione come gli infrarossi o le correnti antalgiche (tens, diadinamiche..).

Questa fase può durare da pochi giorni ad alcune settimane, e la causa è da ricercare nella gravità della situazione, e sopratutto se ci troviamo di fronte ad una recidiva, oppure è la prima volta…

 

Prevenzione delle recidive:

In medicina mi piace da sempre pensare che trattare il sintomo, senza affrontare la causa che ha scatenato la patologia, è un approccio sbagliato!

Per questo motivo, generalmente passata la fase acuta e sub-acuta, il paziente dovrà affrontare un periodo di “Assestamento” occupandosi di due aspetti importanti: Rivalutare e modificare la sua postura, e sopratutto cambiare il suo stile di vita.

L’approccio posturale è davvero molto importante, e la maggior parte delle persone lo sottovaluta, per motivazioni di tempo o purtroppo di natura economica.

Eseguire un ciclo di Rieducazione Posturale è davvero importante, sottoponendosi ad 1 seduta a settimana per circa due mesi, è la soluzione e l’investimento più importante che si possa fare, proprio per lavorare sulla causa della maggior parte delle sciatiche/sciatalgie, e sopratutto per migliorare i rapporti anatomici delle strutture coinvolte in questa patologia.